Il 19 maggio 2012 un gruppo di studenti e docenti del Master in Marketing e Comunicazione della Rome Business School si è recato in visita alla mostra “Miró, poesia e luce” nella splendida cornice del chiostro del Bramante, a Roma. L’iniziativa rientrava nell’ambito di “LeARn To”, l’esclusivo programma della Rome Business School per apprendere e intraprendere attraverso l’arte.
«Lavoro molto nella direzione di un’arte concettuale prendendo la realtà come punto di partenza, mai di arrivo», questo il commento dell’artista catalano alle sue opere, questo l’approccio scelto da LeARn To per la visita.
La mostra si concentra sulla produzione maiorchina degli ultimi 30 anni del pittore, ma non vuole essere una retrospettiva dell’artista, quanto piuttosto concentrarsi sulla produzione dell’ultima fase della sua lunga vita (Barcellona 1893 – Palma di Maiorca 1983).
In particolare il vernissage vuole dare al pubblico l’opportunità di accostarsi alla concretizzazione di un sogno che Mirò coltivò sempre, ma realizzò solo una volta raggiunta la maturità: un ampio spazio tutto suo, dove lavorare protetto dal silenzio e dalla pace che solo la natura poteva offrirgli. Questo il risultato realizzato nello splendido atelier progettato dall’architetto amico Sert a Maiorca, “Son Abrines”, nella casa di campagna in cui Mirò avrebbe vissuto e lavorato per il resto della sua vita, circondato dai mandorli.
Il suo tanto sospirato studio rappresenta un nucleo fondamentale del percorso di questa mostra, imprescindibile per conoscere il processo creativo dell’artista. La storia di Joan Mirò è, infatti, indissolubilmente legata a questo luogo che, come si esplica dalle sue stesse parole, rappresentava per lui poesia e luce.
Sin dal principio della sua attività, Miró riteneva che l’obiettivo dell’artista dovesse concernere progetti di grande portata, come i murali e altri lavori d’arte pubblica che offrivano anche l’opportunità di collaborare con architetti e artigiani, lasciando alla pittura da cavalletto una posizione secondaria, data la forte importanza dell’impegno sociale dell’arte.
Lo spazio espositivo, suddiviso cronologicamente e tematicamente nelle nove sale del percorso, presenta tele che colpiscono fin da subito per i lunghi tocchi e le stesure nell’amatissimo nero e poi il bianco, i cerchi di rosso e le colate di colore, esposti in ottanta opere mai giunte prima in Italia.
Come Salvador Dalì al Complesso del Vittoriano, Miró! Poesia e luce al Chiostro del Bramante amplia l’avvincente incursione nella dimensione onirica più feconda, nell’iconografia più visionaria, in quegli angoli nell’inconscio che l’artista catalano sa nutrire di segni elementari, visioni dinamiche e carica vitale contagiosa. Questi elementi sono spunti determinanti per potenziare l’efficacia e l’incisività comunicativa, utili a stimolare la creatività e la fluidità cognitiva, strumenti e ottimi alleati per sviluppare un business sempre più competitivo e in linea con le innovazioni del marketing.