Ridley Scott, l’acclamato regista noto per “Il Gladiatore”, “Alien” e “Blade Runner” ci porta “Napoleon”, un film colossale che ha scatenato accesi dibattiti tra storici e cinefili.
Il film, interpretato da Joaquin Phoenix nel ruolo di Napoleone e Vanessa Kirby in quello di Giuseppina, esplora la vita e le imprese dell’iconico imperatore francese dal 1793 al 1821.
Se da un lato il film ha attirato l’attenzione per la spettacolare rappresentazione delle battaglie e per il focus sulla relazione tra Napoleone e Giuseppina, dall’altro è stato oggetto di critiche per le inesattezze storiche. Alcuni critici sostengono che Ridley Scott si sia preso delle libertà con gli eventi storici, confondendo il confine tra realtà e finzione.
Nel film, Napoleone viene spesso mostrato mentre guida il suo esercito in battaglia, in particolare a Waterloo. Storicamente, Napoleone preferiva le retrovie, fornendo una guida strategica piuttosto che rischiare il pericolo fisico. Tuttavia, il film coglie la sua capacità di ispirare e preparare i suoi soldati alla battaglia.
La battaglia di Austerlitz, una vittoria fondamentale per Napoleone, viene rappresentata nel film con un lago ghiacciato. In realtà, il lago ghiacciato non esisteva. Napoleone superò i suoi nemici mandando la fanteria in salita. La rappresentazione del film si prende delle libertà creative per ottenere un effetto drammatico.
Una delle scene più contestate riguarda l’incontro tra Napoleone e il Duca di Wellington a Plymouth dopo la battaglia di Waterloo. Storicamente, i due non si sono mai incontrati nella vita reale. Il film inventa questo incontro a fini narrativi, poiché Napoleone non ha mai messo piede sul suolo britannico.
Una clamorosa inesattezza storica riguarda l’esercito di Napoleone che spara cannonate contro le piramidi egizie. Sebbene Napoleone si sia effettivamente avventurato in Egitto, il film esagera la distanza e i danni, e gli storici sottolineano la natura divertente ma falsa della scena.
Un momento controverso del film ritrae Napoleone che schiaffeggia Giuseppina durante il divorzio. Molti storici, tra cui Michael Broers, lo ritengono incoerente con il carattere di Napoleone, suggerendo che si tratti di un’esagerazione artistica piuttosto che di un fatto storico.
Il film raffigura in modo impreciso Napoleone presente all’esecuzione pubblica di Maria Antonietta nel 1793. In realtà, all’epoca era di stanza nel sud della Francia. La scena d’apertura combina i momenti critici che hanno dato forma al punto di vista di Napoleone sulla Rivoluzione francese.
Sebbene il film ritragga Napoleone come un abile cavallerizzo, i documenti storici suggeriscono il contrario. Napoleone non aveva un addestramento formale a cavallo e spesso sceglieva razze di piccole dimensioni. Il film si prende delle libertà creative per ottenere un appeal cinematografico.
Una piccola svista storica nel film riguarda la differenza di età tra Joaquin Phoenix (Napoleone) e Vanessa Kirby (Giuseppina). In realtà, Giuseppina aveva sei anni in più di Napoleone, un dettaglio trascurato nel film.
Il film suggerisce che Josephine abbia avviato il divorzio per paura di perdere il suo status di imperatrice di Francia. I resoconti storici sostengono che la donna si oppose al divorzio, mettendo in discussione la credibilità di questa interpretazione cinematografica.
Lo slogan del film, “È venuto dal nulla. Ha conquistato tutto”, è stato criticato per la sua inesattezza. Napoleone nacque in Corsica da una nobiltà minore, il che gli offrì più opportunità di quelle che lo slogan lascia intendere. Le sue conquiste furono significative ma non totalizzanti.
Il film “Napoleon” di Ridley Scott ha suscitato discussioni non solo per le sue inesattezze storiche, ma anche per le sue sfumature satiriche. Il film, visto attraverso una lente contemporanea, offre un ritratto caricaturale della mascolinità imperialista, sfidando le tradizionali rappresentazioni eroiche delle figure storiche.
L’interpretazione di Napoleone da parte di Joaquin Phoenix è distintamente nichilista e indifferente. Il film trova umorismo nell’assurdità delle guerre, dell’onore, del potere e dei costrutti sociali. Dipinge Napoleone come un osservatore distaccato, che trova conforto nella compagnia dei bambini, suggerendo un disprezzo per le complessità e le ipocrisie dell’età adulta.
In difesa del film, Joaquin Phoenix riconosce la natura interpretativa della narrazione storica. In un’intervista a Forbes, afferma che per interpretare la vita di qualcuno in modo interessante è necessario per un film coinvolgente. Ridley Scott respinge le critiche francesi, affermando che il pubblico francese ha apprezzato il film e suggerendo che i francesi non amano nemmeno se stessi.
Ridley Scott, noto per le sue epopee storiche, ha affrontato le critiche per le inesattezze storiche del film. Risponde con coraggio ai critici, dicendo loro di “farsi una vita” ed esprimendo il proprio divertimento nei confronti dei verificatori storici che non erano presenti durante gli eventi rappresentati.
Joachim Murat, discendente di settima generazione del cognato di Napoleone, porta una prospettiva unica alla recensione di “Napoleon”. Come riportato da Forbes, Murat esprime disappunto per l’accuratezza storica del film, affermando che “le libertà prese con i fatti storici” sono “così numerose che solo alcune meritano di essere menzionate”.
Joachim Murat, nonostante sia un discendente, mantiene una posizione critica, sottolineando la sua delusione per la rappresentazione del film. Si aspettava un affresco epico e shakespeariano, ma descrive il film come un “film crepuscolare” con una rappresentazione cupa e invecchiata di Napoleone, interpretato da un Joaquin Phoenix cinquantenne.
Michael Broers, uno stimato autore che si occupa di Napoleone, ha partecipato alle riunioni di sceneggiatura di “Napoleon” e fornisce preziose indicazioni sulle sfumature e le deviazioni storiche presenti nel film. Un aggiustamento degno di nota è la tempistica del divorzio di Napoleone, che in realtà avvenne pochi anni dopo l’incontro con lo zar Alessandro.
Broers riconosce la necessità di libertà creative nel filmmaking, sottolineando la distinzione tra un documentario e un film destinato all’intrattenimento.
Mentre “Napoleon” continua a suscitare dibattiti, Ridley Scott sostiene le sue scelte creative, sottolineando il valore di intrattenimento del film rispetto all’accuratezza storica. Sia che venga visto come un dramma storico o come un commento satirico sul potere e la mascolinità, “Napoleon” spinge il pubblico a mettere in discussione la propria percezione di figure iconiche ed eventi storici.
Nel grande arazzo della filmografia di Ridley Scott, “Napoleon” aggiunge un altro strato, invitando gli spettatori ad apprezzare le sfumature della narrazione storica, anche quando si fonde con l’estro creativo.
Il film di Ridley Scott “Napoleon” può prendersi delle libertà creative con gli eventi storici, ma attraverso la lente del ritratto di Joaquin Phoenix, il pubblico è invitato a esplorare la personalità sfaccettata di una delle figure più iconiche della storia.
Se sei interessato a questi argomenti e desideri approfondirli ulteriormente, scopri di più sul nostro International Master in Media and Entertainment!