Il mondo dello sport italiano rappresenta oltre il 3,4% del Pil, in crescita calcio, nuoto, ciclismo ed eSport. Con maggiori investimenti nell’industria sportiva l’Italia nel 2023 beneficerà da grandi eventi e manifestazioni sportive, e forme di intrattenimento digitali. Queste le conclusioni del report di Rome Business School “Lo sport come traino dell’economia italiana. Esports e Ryder Cup 2023 come opportunità di crescita”, redatto da Tommaso Marazzi, Esperto in business dello sport e Valerio Mancini, direttore del Direttore del Centro di Ricerca di Rome Business School.
Nonostante in Italia la spesa pubblica nel settore sportivo (4,7 mld€ nel 2022) sia aumentata del 3% medio annuo nell’ultimo decennio, la sua incidenza sulla spesa nazionale rimane inferiore rispetto alla media europea (0,5% contro 0,8%), e minore in particolare in rapporto ad altri Paesi dell’UE: con 13,7 mld€, la Francia è il primo Paese per supporto pubblico all’attività sportiva, seguito dalla Germania con 9 mld€. La Spagna ha valori più vicini all’Italia con una spesa di 5,1 mld€, ma l’incidenza sulla spesa pubblica nazionale è stata del 1% (il doppio rispetto all’Italia).
Nonostante ciò, l’effetto moltiplicatore degli investimenti nello Sport System fatto nel 2021 è stato notevole: 1 mln€ di investimento pubblico ha attivato circa 8,9 mln€ di risorse private (41,8 mld€ a fronte di una spesa pubblica di 4,7 mld €) risultando in un fatturato annuo di 96 mld€, oltre 20 volte l’investimento pubblico iniziale. Ciò ha provocato risultati positivi anche nel 2022 e sino ad oggi, “questo dimostra che non è possibile prescindere dalla combinazione della spesa pubblica, e dalla sua forza propulsiva”, afferma Tommaso Marazzi.
La Ryder Cup 2023 rappresenta per Roma, e l’Italia un evento chiave dopo il “no” alle Olimpiadi del 2024 nella capitale. Ad oggi sono soltanto 398 i campi da golf in Italia (in tutta Europa ce ne sono 6 mila), e precisamente per questo, l’evento punta a rendere Roma luogo di riferimento per gli appassionati di golf di tutto il mondo, soprattutto asiatici e americani. Ciò attraverso il progetto “Road To Rome” 2023-2027, delineato dalla Federazione Italiana Golf, con un costo stimato di circa 157 milioni di euro e un finanziamento governativo di 60 milioni. Forte l’impatto sull’economia: la spesa pro-capite generata dai viaggiatori golfisti è molto elevata, con costi medi giornalieri che variano da 110€ a 230€, circa 3 volte superiore a quella degli altri turisti. Gli impatti diretti e indiretti previsti dall’organizzazione della Ryder Cup 2023 ammonteranno a circa 513,4 milioni di euro, suddivisi in diverse categorie, tra cui l’incremento della domanda interna, il gettito fiscale e le entrate fiscali dai montepremi dei tornei.
Nel 2022, lo sport italiano ha dimostrato una notevole resilienza e capacità di generare valore economico, superando una serie di difficoltà causate dalla pandemia. I ricavi totali del settore sportivo hanno raggiunto una cifra record di oltre 102 miliardi di euro nel 2022, evidenziando una crescita rispetto ai dati precrisi (+6,25%). Sebbene l’incidenza sul PIL sia scesa leggermente al 3,4% (vs. 3,6%) a causa delle restrizioni nella partecipazione agli eventi sportivi nel primo semestre, rimane comunque significativa.
Un punto chiave è l’occupazione nel settore sportivo, che nel 2022 ha registrato un aumento del +4% rispetto al 2021, con oltre 405.000 addetti che operano in vari ruoli (+16.000). Per quanto riguarda l’editoria sportiva invece, gli eventi e le scommesse sportive hanno registrato un notevole incremento dei ricavi nel 2022, con un aumento del +16% rispetto al 2019. Le scommesse, in particolare, rappresentano quasi il 13% del gioco legale in Italia nel 2022, generando 16,5 miliardi di euro di ricavi.
In più, si è assistito a un aumento sia del numero di società sportive (+3,1%) che di spesa complessiva per il turismo sportivo, che nel 2022 ha superato i 7,2 miliardi di euro, segnalando un sostanziale riallineamento ai valori precrisi. Difatti, nel 2019, sono state 32 milioni le presenze agli eventi sportivi per una spesa complessiva di 7,6 mld€, generata per il 50% da italiani non residenti nel luogo dell’evento. Per quanto concerne le voci di spesa annua sono gli alloggi a contribuire con il 33%, seguiti da ristorazione (16%) e shopping (14%), mentre i trasporti solo per il 6%.
Infine, le esternalità positive generate dal settore sportivo hanno raggiunto 11,4 miliardi di euro nel 2022, segnalando un aumento del +13% rispetto al 2019. Questo aumento è stato trainato principalmente dal crescente interesse delle persone a fare sport, coinvolgendo il 66% della popolazione italiana. Il calcio continua ad essere lo sport più praticato, seguito dal nuoto e dal ciclismo.
Il calcio in Italia ha un notevole impatto socioeconomico, con un valore stimato di oltre 4,5 miliardi di euro nel 2022, secondo il ReportCalcio 2023 della FIGC. Nel corso dell’anno, l’industria calcistica ha generato ricavi diretti di 5 miliardi di euro e ha contribuito in modo significativo al PIL, con un valore di 11,1 miliardi di euro e la creazione di quasi 126.000 posti di lavoro.
Con 99 club di calcio professionistico nel Paese, il calcio rappresenta il 73,1% della contribuzione del settore sportivo italiano. Infatti, nel corso degli ultimi 15 anni, questa contribuzione è stata di 16,8 miliardi di euro, con un notevole effetto moltiplicatore di 18,9 per ogni euro investito. Nonostante ciò, ci sono tanti passi ancora da compiere. L’industria calcistica in Italia potrebbe beneficiare notevolmente da investimenti nelle infrastrutture, ma negli ultimi 15 anni, solo cinque nuovi stadi sono stati inaugurati nel Paese, rappresentando solo l’1% degli investimenti totali in Europa. “L’Italia deve sviluppare un piano strategico per ampliare le entrate dei club, riducendo la dipendenza dai diritti televisivi che costituiscono ancora la principale fonte di ricavo, con il 44% del fatturato. Uno step fondamentale per la rinascita del prodotto calcio in Italia è certamente un processo di rinnovamento dell’impiantistica sportiva”, afferma Tommaso Marazzi. “In particolare, bisogna cogliere l’opportunità di ospitare i Campionati Europei 2032 insieme alla Turchia è un’occasione irripetibile sia per le istituzioni sia per i club allo scopo di realizzare un rinnovamento generale del sistema, elemento indispensabile per guidare la crescita del prodotto calcio e non solo”.
In Italia, lo sport va ben oltre l’aspetto competitivo, permeando profondamente la cultura e la società italiane. Crescente l’interesse degli italiani anche verso gli eSports, un terreno fertile composto da 14,2 milioni di persone (32% della popolazione tra i 6 e i 64 anni), di cui 1,6 milioni seguono eventi di eSports più di una volta alla settimana. Vale la pena sottolineare anche le possibilità che questo settore offre ai brand e alle finanze digitali: il 67% della fanbase italiana di eSports dichiara di avere una buona conoscenza dei fan token e degli NFT (Rapporto sugli eSports in Italia 2022, IIDEA). Il panorama sportivo sta quindi subendo un’importante trasformazione, “Il futuro promette innovazione e cambiamenti significativi, e la capacità di adattamento e l’apertura all’esplorazione dell’affascinante territorio degli esports saranno fondamentali per l’Italia e i club per poter mantenere una posizione di rilevanza nel mondo dello sport e dell’intrattenimento sportivo”, conclude Valerio Mancini.