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Le 4P del successo - il discorso del Presidente alla Graduation Ceremony

Il discorso del fondatore della Rome Business School, Antonio Ragusa, alla graduation ceremony del 13 Maggio 2017.

“Cari studenti, familiari, ospiti,

benvenuti alla graduation ceremony della Rome Business School e grazie per essere qui oggi. Molti di voi vengono da lontano e hanno affrontato un lungo viaggio per essere qua. Siamo onorati della vostra presenza e lieti che abbiate accettato l’invito a partecipare a questo momento di festa.

Molti altri studenti non sono riusciti a partecipare ma oggi la tecnologia ci aiuta, ci stanno seguendo online e quindi rivolgo anche a loro un affettuoso saluto.

Oggi vogliamo rendere omaggio al risultato del vostro lavoro e del vostro impegno.

So bene che in queste occasioni si rischia di essere retorici o celebrativi. Quindi cercherò di non esserlo troppo.

Ma a dire il vero io penso che dovremmo festeggiare molto di più i nostri piccoli e grandi successi. Nella frenesia della vita quotidiana non siamo abituati a fermarci un attimo e gioire di quello che abbiamo realizzato. Mentre celebrare i risultati è molto importante per essere più soddisfatti, sereni e felici.

E oggi abbiamo di che festeggiare, perché voi avete realizzato una cosa importante. Avete completato un percorso di studi superiori di livello internazionale, impegnativo e sfidante. Siete stati messi alla prova, vi siete messi alla prova.

Non è stato facile, lo sappiamo bene. Per arrivare a questa giornata, a questa toga e a questa cerimonia ci sono voluti tanto studio, tanti test, assignments, final project… tanto lavoro serio e determinato.

Però voi ce l’avete fatta. Col vostro impegno, capacità e spirito di sacrificio

Congratulazioni!

E’ stato un percorso lungo e intenso, che spero vi abbia arricchito dal punto di vista culturale, professionale e personale. I primi risultati in realtà li abbiamo già visti. Molti di voi hanno già avuto uno sviluppo nella loro carriera e tutti avete sicuramente ricevuto degli stimoli utili alla vostra crescita.

E adesso?

Adesso credo che siete nella condizione di fare ancora di più e meglio nella vostra vita. Appartenete al ristretto gruppo di persone che sul pianeta terra hanno completato degli studi post-universitari. Avete un bagaglio di conoscenza ed esperienza nettamente superiore alla media, che accresce le vostre potenzialità e anche le vostre responsabilità direi. I latini dicevano che “scientia potentia est” cioè che «sapere è potere». E’ vero, ma fino a un certo punto. Perché la conoscenza è potere solo a patto che la si usi, che si agisca. E che si agisca nel modo corretto.

Ora, avendo qualche anno in più di voi e avendovi a cuore come dei figli, senza alcuna pretesa di insegnare nulla, voglio condividere qualche riflessione sulla base di quella che è stata la mia esperienza. Per darvi spero qualche ulteriore stimolo e ispirazione per i vostri prossimi passi.

Prima di tutto vorrei evidenziare che, ci piaccia o meno, il nostro tempo è limitato e che buona parte di questo è occupato dal lavoro. Per questo innanzitutto vi estorto a fare un lavoro che vi piace veramente. Un lavoro che coincide con quello che amate, che vi rappresenta, che riflette la vostra vera passione.

Non abbiate paura di fallire. Se amate qualcosa, cercate di credere in voi stessi, e con lavoro e dedizione la raggiungerete. Ci saranno ostacoli, difficoltà e temporanee sconfitte. Ma potete farcela. E quantomeno farete un percorso che vi renderà felice. Più che quello che si raggiunge è ancora importante chi si diventa durante il percorso.

Vi voglio raccontare una piccola storia che mi riguarda.

Quando decisi di fondare la Rome Business School a tutti sembrava una sfida impossibile, una follia. Pensavano che non ce l’avrei mai fatta. E come dargli torto!

Eravamo nel pieno di una recessione economica mondiale senza precedenti (in parte ancora lo siamo!). E io partivo da zero studenti, zero docenti, capitali molto limitati, zero collaboratori, circondato da concorrenti forti e consolidati. Però avevo un sogno, una visione, molta passione, forza di volontà, capacità di lavoro e buoni studi.

Sono passati meno di sei anni e oggi la Rome Business School è una delle business school più internazionali del mondo, con oltre 400 studenti ogni anno, provenienti da più di 140 paesi. Studenti che, grazie alla qualità della nostra formazione e del nostro career service, si affermano come nuovi leader dell’era globale.

Come è stato possibile? Voglio condividere con voi quella che secondo me sono gli elementi chiave di un percorso di successo. Li ho condensati in 4P. Quelli che di voi hanno studiato marketing ricorderanno (spero) le P del marketing mix. Queste sono le mie 4P del life mix!

La prima P è la P di Purpose: prima di tutto dobbiamo fare chiarezza in noi stessi e identificare qual è l’obiettivo di fondo della nostra esistenza. Fino a un certo punto della mia vita brancolavo nel buio, non sapevo esattamente cosa fare e verso dove dirigere la mia esistenza. Poi ho focalizzato il fatto che la mia grande passione è la cultura, insieme alla musica. E da lì è cominciato anche il percorso della scuola.

Sono convinto che ognuno di noi sia nato per fare delle cose e per compiere qualcosa di unico. Dobbiamo riflettere su quello per cui siamo nati, che poi coincide con quello che ci piace veramente. Senza questo passaggio interiore è difficile andare avanti bene. Se non sappiamo dove vogliamo andare è veramente arduo raggiungerlo. Cercate quindi di ascoltare sempre quella voce – che per alcuni è subito forte, per altri è un sussurro – che vi dice chi siete veramente e qual è la vostra missione di vita.

La seconda P è quella di Perspective: un fattore-chiave di successo è l’approccio mentale che abbiamo verso noi stessi e verso il mondo che ci circonda. In sintesi, è essenziale innanzitutto che crediate in voi stessi. Spesso siamo pieni di credenze limitanti rispetto alle nostre capacità. Ma la realtà è che spesso i limiti sono quelli che noi stessi ci poniamo.

Rispetto al mondo esterno, occorre naturalmente essere preparati al fatto che sulla nostra strada incontreremo numerosi ostacoli e problemi. Ma è importante adottare la giusta prospettiva: questi problemi vanno visti come opportunità di crescita, come una palestra che ci consente di rinforzarci e migliorare.

La terza P è quella di Productivity: Per produttività intendo che per realizzare le cose, non è sufficiente teorizzare o pianificare, bisogna agire! Evitate di cadere in quella che alcuni chiamano analysis paralysis. Arriva un momento in cui occorre rompere gli indugi, smettere di pensare e iniziare a fare. Anche se non è esattamente tutto pronto, anche se non è perfetto come si vorrebbe. Ma fate, lanciatevi. Più agite più risultati avrete. Vi dirò di più: il talento è certamente importante; ma il lavoro e lo spirito di sacrificio lo sono ancora di più. Tante persone di successo lo sono diventate perché, pur essendo magari meno dotate naturalmente, hanno lavorato più degli altri.

La mia quarta e ultima P del life mix è quella di Persistance. Questa è una delle P più importanti. Ed è l’invito finale che voglio farvi. Non arrendetevi mai. Troverete sicuramente tante difficoltà nel vostro cammino. Fanno parte del gioco della vita. Ma non dovete mollare. Spesso il risultato arriva un centimetro dopo lo forzo più arduo. La discesa comincia dopo l’ultimo passo che vi ha portato alla fine della salita.

E i fallimenti sono sempre solo temporanei. Sono solo dei passi che vi avvicinano alla meta.

La perseveranza e la forza di volontà sono necessarie anche rispetto a tutti quelli che proveranno a scoraggiarvi o che vi chiuderanno la porta in faccia. Anche in questo caso non vi demoralizzate e andate avanti. Pensate che sarete in buona anzi ottima compagnia, nella compagnia di persone di successo che inizialmente sono state rifiutate o hanno temporaneamente fallito. Vi cito solo alcuni esempi.

I Beatles, la più grande band musicale di tutti i tempi, furono scartati durante un provino alla casa discografica Decca con la testuale motivazione che “i gruppi con la chitarra sono ormai in declino” e che “i Beatles non hanno alcun futuro nel mondo dello spettacolo”.

Albert Einstein

Inventore della teoria della relatività, grande scienziato, quando era piccolo non iniziò a parlare prima dei 4 anni. Non fu in grado di imparare a leggere prima dei 7 anni. La sua maestra lo etichettò come “lento” e “mentalmente handicappato”. Poi ha vinto il Nobel per la fisica.

Walt Disney

L’inventore di Topolino, Paperino, dei film di Biancaneve, e tantissimi altri titoli, in gioventù fu addirittura licenziato da un giornale con la seguente motivazione: “mancanza di immaginazione e di buone idee”.

Thomas Edison

E’ considerato il padre dello sviluppo dell’elettricità nonché inventore della lampadina. Una sua insegnante disse di lui: “è troppo stupido per imparare qualcosa”. Di conseguenza sua madre lo ritirò da scuola.

Riuscì a realizzare la prima lampadina elettrica solo dopo migliaia di tentativi. Ma non considerò mai quei tentativi come un fallimento, e disse: “Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato”.

Per finire, cari studenti, vi invito quindi a vivere con passione e godere questa vita qualsiasi siano le circostanze, dando il meglio di voi stessi.

Se avete un sogno nel cassetto apritelo! Il mondo ha un disperato bisogno di persone preparate come voi che possano rendere migliori le nostre società e le vite degli altri.

Come sapete il motto della Rome Business School è Better Managers for a better World. Contiamo su di voi e vi saremo sempre accanto perché possiate esprimere al meglio il vostro potenziale e dare il vostro contributo per un futuro migliore.

Intanto ancora complimenti per il vostro successo.

Grazie.”